29/03/2021
Cassazione o Agenzia? Sul reddito delle Stp decide sempre la legge
Le conseguenze forse più preoccupanti della pronuncia della Cassazione (7407/2021) sulla natura del reddito delle Stp derivano dall’interrogativo, sentito da più parti: «Ora chi dobbiamo seguire: le Entrate o la Cassazione»?
Ci sono imprese che hanno addirittura già comunicato alla Stp che non pagheranno l’intero importo della prestazione, ma quello al netto della ritenuta, che provvederanno a versare. Altre imprese hanno invece richiesto (inutili) attestazioni di discarico di responsabilità.
Riassumiamo la vicenda: la Cassazione ha stabilito che per le Stp costituite sotto forma di società commerciali va verificato caso per caso se il reddito prodotto debba essere qualificato d’impresa o di lavoro autonomo (con conseguenti riflessi ai fini dell’applicazione della ritenuta d’acconto). Il discrimine sarebbe dato dalla presenza di una sorta di dominio del profilo organizzativo rispetto al lavoro professionale, in assenza del quale si determinerebbe l’assoggettamento alle regole del reddito di lavoro autonomo, anziché del reddito d’impresa.
In pratica, si dovrebbero mutuare i principi dell’Irap sull’autonoma organizzazione. Già questo solleva molte perplessità, considerato che, da sempre, l’Irap è un’imposta che – nonostante sia stata “salvata” dalla Consulta – colpisce un presupposto, quello del dominio sui fattori della produzione, che suscita forti dubbi. E poi, non è la stessa Cassazione ad aver stabilito in svariate pronunce che l’Irap deve essere comunque pagata dalle associazioni professionali, quindi guardando l’etichetta soggettiva? Sicché non si comprende perché, per le Stp, si dovrebbe fare una verifica caso per caso, come dice ora la Corte, dell’elemento oggettivo relativo all’attività in concreto svolta.
Peraltro, è davvero singolare che la stessa pronuncia 7407 affermi (6.3.1) la prevalenza della normativa civilistica su quella fiscale, nelle ipotesi in cui quest’ultima non disciplini espressamente la fattispecie, quando si è quasi giornalmente in presenza di pronunce della Corte che stabiliscono la possibilità di riqualificare sotto il profilo fiscale operazioni perfettamente valide ed efficaci.
Perciò, quanto al quesito iniziale su a chi credere tra la Cassazione e l’Agenzia (che ha sempre affermato la rilevanza del reddito d’impresa per le Stp), occorre rispondere: alle norme di legge! Queste ultime (articoli 6 e 81 del Tuir) stabiliscono per presunzione assoluta che il reddito delle società di persone e di capitali (e quindi anche delle Stp così costituite) è reddito d’impresa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dario Deotto
Luigi Lovecchio
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